Crossing Over / Frequenze di ricombinazione
Rebecca Agnes / Daniele Cascone / Domenico Buzzetti / Doren / Giovanni Gaggia / Stefano Cumia / Silvia Idili / Concetta Modica / Valentina Miorandi /Carmelo Nicotra / Viola Mondello / Persisters / Piero Roccasalvo Rub / Adriano Savà / Francesco Tagliavia / Sasha Vinci / VVVB
a cura
Federica Mariani / Salvatore Davì / Mauro Aprile Zanetti / Valentina Lucia Barbagallo / Giuseppe Mendolia Calella / Gloria Occhipinti / Giovanni Tidona /Martina Tolaro / M. Giovanna Virga
CLANG - via Francesco Mormino Penna 23 - Scicli
23 dicembre / 20 gennaio 2013
La metafora del tragitto
«Nell’Atene
di oggi, i trasporti pubblici si chiamano metaphorai. Per andare al
lavoro o rientrare a casa, si prende una “metafora” – un
autobus o un treno. I racconti potrebbero portare anch’essi questo
bel nome: ogni giorno, attraversano e organizzano dei luoghi; li
selezionano e li collegano fra loro; ne fanno frasi e itinerari. Sono
dunque percorsi di spazi».
Il
concetto di metafora ha in sé il senso dell’attraversamento, dello
spostamento semantico da un termine all’altro; questa definizione
non vale solo in letteratura ma vira verso un campo che connette la
lingua all’azione attraverso la focalizzazione di uno spazio come
enunciato pratico del vissuto. La metafora, intesa come il mezzo con
il quale si traghetta un significato da un luogo all’altro, può
diventare il metro per tentare di misurare lo spostamento fisico di
un oggetto e coglierne i cambiamenti dovuti all’attraversamento
stesso.
Questo
testo rappresenta dunque una piccola unità del processo che lega
Bologna a Scicli per Crossing-over:
l’opera di VVVB, gruppo artistico bolognese, è un segno-senso che
accresce (o modifica) il suo valore attraverso vari passaggi; l’opera
sbarca a Palermo e aggiunge un segno al suo senso, giunge a
Caltanissetta e acquista un quid, arriva a Scicli e si mette a nudo.
I vari passaggi (l’opera, il testo, la documentazione, il viaggio)
si spogliano e si concedono ad ulteriori interpretazioni
nell’esposizione. L’opera dal Titolo
non previsto rappresenta
il nostro mezzo di trasporto, la nostra metafora.
La
funzione della figura retorica, stabilito il ruolo dell’opera di
VVVB nel processo di una “storia esterna” che la comprende
(Crossing-over),
entra nello specifico delle trame che compongono “la storia
interna” dell’opera stessa: il processo di costruzione
dell’immagine viene traghettato dal verso al recto del foglio (o
viceversa) e l’immagine stessa diventa ubiqua nel momento in cui si
presenta contemporaneamente con due diverse formule comunicative. Il
senso dell’immagine sembra avere la stessa radice ma è come se
avvenisse uno spostamento “semantico” della forma per cui l’opera
si può vedere da entrambi i lati. Il foro, che crea fisicamente il
collegamento tra le due facce, è l’emblema simbolico di questa
sintesi metaforica che attraversa luoghi ed unisce mittenti e
destinatari.
Salvatore
Davì
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